Cantiere Navale di Oristano

Cantiere navale innovativo per la produzione simultanea di imbarcazioni veloci ad alta tecnologia

Descrizione

Il progetto è nato su iniziativa della società Europa Invest scarl, una società consortile transnazionale formata da numerose aziende europee dei più disparati settori. L’obiettivo primario di tale società è stato quello di realizzare progetti ad alto e altissimo contenuto innovativo soprattutto tramite la partecipazione ai bandi di finanziamento comunitari. L’investimento previsto per la realizzazione […]

Il progetto è nato su iniziativa della società Europa Invest scarl, una società consortile transnazionale formata da numerose aziende europee dei più disparati settori. L’obiettivo primario di tale società è stato quello di realizzare progetti ad alto e altissimo contenuto innovativo soprattutto tramite la partecipazione ai bandi di finanziamento comunitari. L’investimento previsto per la realizzazione del cantiere navale è stato di circa 84 miliardi di lire dei quali 54,5 circa sono stati finanziati a fondo perduto dalla Comunità Europea.

Il progetto nasce dalla constatazione di alcuni soci del consorzio riguardo alla difficoltà di acquistare in tempi brevi nuove navi veloci ad alta tecnologia da utilizzare nelle linee di trasporti delle isole italiane e greche. Infatti tutti i cantieri navali presenti nel Mediterraneo che si occupavano di tali tipologie di produzione avevano tempi di prenotazione dei bacini di carenaggio di circa 7-10 anni. Persino semplici riparazioni, avarie o manutenzioni minori da fare a secco provocavano fermi nave di molti mesi o spostamenti molto costosi nei cantieri medio orientali o australiani.

Il progetto è stato concepito con criteri totalmente innovativi sia per le modalità di produzione e manutenzione sia per quelle produttive e di movimentazione. I cantieri navali tradizionali sono caratterizzati dalla presenza di un bacino di carenaggio allagabile il quale, dopo l’ingresso della nave, viene svuotato per consentire le lavorazioni. Questo metodologia, utilizzata fin dall’antichità, presenta però alcuni svantaggi: l’imbarcazione è rilegata in un spazio ristretto, non può essere spostata fino alla fine della lavorazione e generalmente può essere lavorata una sola nave alla volta.

Su queste premesse è stato impostato il progetto di un cantiere navale in posizione strategica per il mercato mediterraneo (in Sardegna) che si occupasse della prevalente costruzione, riparazione e manutenzione di traghetti ropax veloci con scafo di tipo monocarena o catamarano ma anche di altre tipologie di imbarcazioni. Nel cantiere possono infatti essere lavorate imbarcazioni fino ai 150 metri di lunghezza di varie tipologie: imbarcazioni da lavoro (pescherecci, rimorchiatori, bettoline ecc.), da trasporto merci, mezzi e persone (piccole navi da crociera, traghetti passeggeri ecc.), da guerra (incrociatori, fregate, sottomarini ecc.) e da diporto (panfili, yachts e megayachts).

Grazie alle avveniristiche tecnologie di shiplifting (oggi un po’ più diffuse ma comunque rare) sono stati risolti tutti i limiti costruttivi, temporali e logistici propri dei cantieri tradizionali. Le lavorazioni avvengono tutte a secco su un piazzale di 12 ettari o all’interno delle strutture di produzione coperte. Le navi vengono movimentate nell’area con la massima libertà e facilità attraverso un innovativo sistema di alaggio/varo tipo Syncrolift (in pratica un mega elevatore per navi con capacità di sollevamento sino a 8000 tonnellate e dimensioni della piattaforma rigida di 150 x 30 m). L’intera area produttiva è quindi munita di una rete di percorsi su rotaie attraverso la quale le imbarcazioni vengono movimentate con la massima flessibilità. La velocità di sollevamento della piattaforma (meno di un’ora per mettere a secco una nave di medie dimensioni) e la facilità di movimentazione su rotaia, consente di spostare le navi dal mare all’area di lavorazione, e viceversa, anche più di una volta nell’arco della stessa giornata. Questo sistema innovativo consente la lavorazione simultanea di più imbarcazioni di diversa tipologia e dimensione.

Il complesso sorge su un’area di 115.050 mq di superficie dotata di tutti gli allacci ai servizi e ai sottoservizi consortili e con un fronte canale di 276 metri sul Porto Canale di Oristano. Nell’area che si affaccia sul canale è prevista una banchina di attracco di navi di qualsiasi dimensione e tonnellaggio destinata soprattutto all’attività manutentiva.

Il nucleo principale è costituito da due strutture coperte in acciaio, affiancate e tra loro comunicanti; il primo ha dimensioni in pianta 50 x 130 m e altezza 32,20 m, il secondo in 50 x 130 m ed altezza 22,70 m, per una superficie totale coperta di 13.000 mq ed un volume totale di 357.630 mc. All’interno del secondo stabilimento è ubicato un nucleo servizi per uffici esecutivi e locali di supporto alla produzione costituito da 6 piani con una superficie complessiva di circa 1.733 mq.

In prossimità delle strutture coperte è stato realizzato un edificio autonomo di tre piani e di 1000 mq complessivi che divide l’area di ingresso dalla area di produzione (che ha accesso limitato). Questo edificio è composto da: zona di controllo per ingresso clienti, zona di controllo per ingresso addetti e merci, uffici tecnici, uffici amministrativi, uffici della dirigenza e una sala per conferenze e formazione.

Nella area di ingresso è previsto un parcheggio con 300 posti auto e un’area verde attrezzata a servizio del cantiere navale (6200 mq) prevista come compensazione dell’impatto antropico dell’intervento.

 

Dati del progetto

Nome

Cantiere Navale di Oristano

Destinazione d'uso

Cantieristica Navale - Industria manifatturiera pesante

Posizione

Porto Canale di Oristano - Santa Giusta

Anno

1996 - In corso

Importo lavori

€ 41.500.000

Stato

Lavori parzialmente realizzati

Prestazioni

Progettazione di tutte le fasi - Direzione Lavori

Team di Progettazione

Progettisti

Arch. Bruno Morelli
Ing. Nav. Salvatore Monaco

planimetria generale

sezione strutturale